Il problema dell’inquinamento da plastica rappresenta una questione estremamente seria e urgente nel panorama delle tematiche ambientali, le difficoltà di risoluzione di tale problema derivano dal fatto che le iniziative e i cambiamenti legati all’utilizzo della plastica dovrebbero toccare diversi aspetti della filiera di produzione, consumo e smaltimento di questo materiale. Da anni molte delle attenzioni sono state riposte quasi esclusivamente sul tema del riciclo dei materiali plastici, ma nonostante molti dibattiti e tentativi di trovare soluzioni definitive, non si ha l’impressione di aver fatto un reale e netto passo avanti, e ciò potrebbe derivare appunto dal fatto che non va preso in considerazione esclusivamente il tema dello smaltimento o del riciclaggio della plastica, ma vanno analizzati diversi aspetti.
Proprio tale analisi approfondita rappresenta il fulcro dell’incontro tenutosi a Nairobi mercoledì 2 marzo. L’Assemblea dell’ONU per l’ambiente, UNEA-5, ha infatti deciso di istituire un comitato intergovernativo di negoziazione (INC) con l’obiettivo di stilare un trattato internazionale sulla plastica giuridicamente vincolante che i paesi dell’ONU dovranno firmare entro il 2024.
Un trattato internazionale sulla plastica: cosa significa?
I prossimi due anni serviranno quindi ad affrontare il problema dell’inquinamento da plastica in tutti i suoi aspetti, dalla produzione sino allo smaltimento, in maniera tale da progredire auspicabilmente in maniera decisa verso pratiche di circolarità nella produzione e smaltimento delle plastiche. È necessario applicare a livello globale il principio di chi inquina paga per il quale l’industria petrolifera beneficiaria di grandi dividendi originati dalla produzione e vendita di materiali plastici dovrà essere costretto a sostenerne gli oneri per una loro riduzione all’origine e smaltimento finale. Si pone l’accento ovviamente anche alla cooperazione ambientale internazionale, incluse azioni progettuali mirare al trasferimento di pratiche e tecnologie adeguate a sostenere lo sforzo dei paesi in via di sviluppo verso la risoluzione di questo problema di carattere globale.
Secondo Inger Andersen, direttrice esecutiva del programma dell’ONU per l’ambiente (UNEP), si tratta del più importante accordo sull’ambiente dopo quello di Parigi del 2015, che migliorerà le nostre condizioni di vita e soprattutto quelle delle generazioni future. Nei prossimi 24 mesi UNEP convocherà un forum aperto a tutti gli organismi coinvolti, in maniera tale da rendere il trattato sull’utilizzo della plastica il più completo ed esaustivo possibile, e con la speranza che i Paesi membri delle Nazioni Unite comincino già in questi mesi a impegnarsi per raggiungere gli obiettivi che dal 2024 diventeranno obbligatori.