Venerdì 14 gennaio 2021 scatta il Decreto Legislativo 8 novembre 2021 n.196 che punta a prevenire e ridurre l’impatto di prodotti di plastica monouso sull’ambiente
Oggi, 14 gennaio 2021, entra in vigore il Decreto Legislativo 8 novembre 2021 n.196, finalizzato a ridurre l’incidenza della plastica monouso sull’ambiente e, in particolare, sui fondali marini.
Si tratta di un passo importante perché impone strette limitazioni all’utilizzo della plastica monouso, degradabile e non compostabile. Da oggi possiamo finalmente dire addio a piatti, posate, bicchieri, ma anche bastoncini per le orecchie e cannucce e a tanti altri oggetti monouso in plastica, ad esclusione, secondo la Direttiva UE, dei prodotti composti al 100% da plastica biodegradabile e di quelli biodegradabili e compostabili, composti da materia prima rinnovabile uguale o superiore al 40%.
Il decreto, emanato “con l’intento di promuovere la transizione verso un’economia circolare con modelli imprenditoriali, prodotti e materiali innovativi e sostenibili”, punta a “promuovere l’uso di plastica riciclata idonea al diretto contatto alimentare nelle bottiglie per bevande”, e prevede anche sanzioni molto salate per i trasgressori, da 2.500 a 25 mila euro.
Decreto che doveva essere accompagnato dalla cosiddetta Plastic Tax, che avrebbe direzionato i vincoli per le aziende e le sanzioni per chi avrebbe continuato a utilizzare questo genere di materiali. Tuttavia, per l’attuazione della legge sarà necessario aspettare il 2023: nel 2022 le attenzioni rimarranno principalmente rivolte all’emergenza pandemica ed economica.
Sia il Decreto Legislativo che la Plastic Tax sono due argomenti molto discussi, sono in particolar modo le aziende maggiormente impattate da un punto di vista economico a porre le più forti opposizioni. Si stima infatti che il maggiore contraccolpo dell’attuazione del DL e della futura legge sarà principalmente per il comparto del settore bibite e bevande, che utilizzano plastica non riutilizzabile.
Se da una parte è comprensibile che questo genere di cambiamenti vadano accompagnati da un sostegno alle aziende maggiormente colpite e penalizzate, dall’altro lato è necessario prendere atto che le proiezioni relative alla produzione mondiale di plastiche sono in ascesa esponenziale.
Venice Lagoon Plastic Free ne constata empiricamente l’entità del problema, monitorando frequentemente i rifiuti che si depositano nella nostra laguna. Abbiamo più volte sottolineato come proprio la plastica rappresenti la fetta più consistente dei rifiuti raccolti. Siamo consapevoli che non abbiamo a che fare con un problema locale, bensì con un’emergenza su scala mondiale che non può essere risolta da una raccolta a valle dei rifiuti.
Si rendono necessarie iniziative che limitino la tendenza al consumismo di plastiche monouso e il raggiungimento di una circolarità economica della plastica che questa nuova legge dovrà contribuire a perseguire in Italia così come negli altri Paesi membri dell’Unione Europea attraverso la medesima direttiva.