Venice Lagoon Plastic Free ha scelto la spiaggia dell’isola di Pellestrina quale sito dell’ultimo evento di monitoraggio e cleanup del 2024. L’isola è situata a sud del Lido di Venezia e funge da barriera tra la Laguna e il Mare Adriatico. Questa posizione la rende esposta agli effetti del maltempo, delle maree estreme, Pellestrina inoltre è conosciuta per le attività di pesca e l’allevamento di mitili. Queste condizioni favoriscono l’accumulo di rifiuti marini che si depositano lungo la sua costa da cui prendono corpo le attività di cleanup e di monitoraggio di VLPF.
Lo scorso 10 dicembre più di sessanta studenti con i loro insegnanti hanno partecipato all’evento. Si tratta di tre classi della quinta e una della quarta del Polo Tecnico Professionale Vendramin-Corner di Venezia, indirizzo “Biotecnologie Ambientali, una rappresentanza dell’Istituto Tecnico Nautico “Sebastiano Venier”, indirizzo “Tecnico Trasporti e Logistica ed una delegazione di studenti in rappresentanza del Collegio dei Gesuiti A.M.D.G.
I partecipanti hanno così preso parte ad un’esperienza di citizen science articolata in
monitoraggio dei rifiuti marini, e loro censimento e condivisione dei dati rilevati e standardizzati secondo i protocolli di EMODnet Chemistry ed il relativo data base europeo.
Sfidando il freddo invernale, i ragazzi sono stati divisi in gruppi con compiti diversi. Un gruppo più ristretto si è occupato del monitoraggio del marine litter e della conseguente catalogazione dei singoli rifiuti recuperati in 100 mt lineari di arenile. La maggior parte dei rifiuti censiti sono in plastica, tra cui numerosi frammenti di varie dimensioni, bottiglie e numerosissimi bastoncini di cotton fioc ma prevalentemente sono stati rinvenute reti da pesca e da mitilicoltura.
I rifiuti sono stati poi classificati per tipologia e dimensioni attraverso una App sviluppata appositamente da VLPF nel quadro del progetto europeo REMEDIES.
Il resto dei partecipanti ha preso parte ad un contest ambientale: un’attività di cleanup a squadre focalizzata sul recupero di rifiuti marini più ingombranti e al di fuori della zona interessata dal monitoraggio. Sono state, così recuperate numerose boe spiaggiate e retine utilizzate per la mitilicoltura, così come salvagenti, materassini gonfiabili, giocattoli e bottiglie di plastica, manufatti in legno, insegne e molto altro ancora.
Il materiale raccolto durante il cleanup contest è stato censito per kg attraverso una App sviluppata da VLPF all’interno del progetto Horizon Europe SeaClear 2.0. Questa App interattiva è progettata per rendere il processo di recupero dei rifiuti marini semplice e coinvolgente, trasformando l’esperienza in un’attività formativa e partecipata.
L’impatto dell’attività si è tradotta nella rimozione di 185,24 kg di rifiuti spiaggiati di cui 12 boe. Sono stati altresì monitorati 432 rifiuti spiaggiati, tra cui120 calze usate per la mitilicoltura, 14 bicchieri in plastica, 21 sacchetti, bottiglie e contenitori alimentari e varie decine di cotton fioc.
I rifiuti raccolti ed idonei al riciclaggio sono stati quindi prelevati e conferiti alla società GEES Recycling srl di Aviano, partner del progetto H2020 MAELSTROM che si occuperà del successivo trattamento meccanico finalizzato al riciclo.
Della plastica prodotta nel mondo solo una percentuale variabile tra i 9 e 10% viene riciclata.
VLPF auspica che le attività di monitoraggio e cleanup, in particolare quelle che coinvolgono i giovani, contribuiscano a creare una consapevolezza maggiormente responsabile nell’ utilizzo delle plastiche, per una riduzione della loro dispersione in natura e ad una loro maggiore valorizzazione sostenibile e circolare.