Quasi 3 tonnellate (per la precisione 2778 kg), di rifiuti raccolti domenica 4 Ottobre in occasione della terza edizione del World Clean Up Day di Venezia, seppur posticipata per motivi meteo e logistici ed organizzata dall’ONLUS Venice Lagoon Plastic Free in stretta collaborazione con più di 30 associazioni coinvolte, dal centro storico alle isole, alla gronda lagunare, alla terra ferma, Mestre, Marghera, inclusa Chioggia. Un’azione di clean up assai esteso, patrocinato dal Comune di Venezia, che ha visto la partecipazione di cittadini, residenti e turisti, gruppi volontari della protezione civile, comunità allargate e realtà imprenditoriali sensibili alla difficile questione del marine litter. Una giornata baciata dal sole, trascorsa a rimuovere ciò che inquina questo nostro patrimonio dell’umanità.
Rifiuti galleggianti e rifiuti interrati chissà da quanto tempo, invadono le nostre acque e le nostre terre, contaminando l’ambiente e le biodiversità che lo popola. “Ciò che si prova approcciandosi a queste iniziative è devastante da un lato e sanificatorio dall’altro” – raccontano i partecipanti. “Ne si esce tristi perché ciò che si riesce a togliere è meno di quanto si lascia ancora lì, e felici per aver contribuito almeno un po’ a risanare un pezzo di natura.” Le emozioni contrastanti di una simile giornata, sono esaltate dall’energia di questi luoghi, dalla bellezza che ne è madre, quella che ci fa sentire di esserne parte, quella che ci stimola e insegna quell’amabile senso di responsabilità che risveglia le coscienze accarezzando l’anima con le sue meraviglie.
L’onda mondiale
Nato in Estonia nel 2008 con 50.000 partecipanti che in 5 giorni hanno ripulito il paese, il World Cleanup Day oggi è la più grande azione civica positiva che il mondo abbia mai visto. Nello scorso 2019 ha raggiunto i 21 milioni di persone in ben 180 paesi, contemplando 100.000 tonnellate di rifiuti raccolti. Una potente “onda verde” costruita da centinaia di milioni di persone impegnate in azioni di pulizia condivisa, tutte lo stesso giorno, in tutto il mondo.
L’emergenza rifiuti ed in particolare del marine litter, insieme al cambiamento climatico e alla perdita delle biodiversità, rappresenta uno delle tre più grandi sfide epocali che dobbiamo affrontare a livello globale, attraverso una azione condivisa e senza frontiere. Una sfida che a Venezia raggiunge dimensioni ancora più importanti, in considerazione dei monitoraggi svolti da Legambiente sin dal 2015, e quello più recente di Venice Lagoon Plastic Free, nel mese di agosto. I dati prelimari indicano che la densità di plastica nella laguna e nel litorale del Lido, ha una densità cinque volte più elevata delle altre aree dell’Adriatico identificate tra le più inquinate del Mediterraneo da micro e macroplastiche.
Quando si parla di patrimonio dell’umanità a rischio, il messaggio automaticamente acquista un fortissimo valore universale che ci permette di riconoscerci come parte di un’unica famiglia ed agire spinti da una tensione comune che travalica le assuete differenziazioni culturali, religiose, sociali e di affiliazione politica. E’ un messaggio di universalità e di ispirazione internazionale, che Venice Lagoon Plastic Free Onlus, intende diffondere creando spazi comuni e accessibili ad ogni attore pubblico e privato, associazioni, enti scientifici e di ricerca, per approfondire e sensibilizzare sull’impatto dei rifiuti plastici nell’ambiente e sulle soluzioni esperibili all’interno di un più vasto contesto di sostenibilità applicato alla economia, alle risorse naturali e culturali e dei beni comuni in seno al sito del patrimonio dell’Umanità di Venezia e della sua Laguna.
Supporto scientifico
Il clean up è stato preceduto il giorno 3 Ottobre da un seminario informativo e di condivisione scientifica finalizzato a sensibilizzare sulla problematica legata alla pervasiva presenza dei rifiuti marini. L’iniziativa, tenutasi presso il giardino dell’Hotel Saturnia&International di Venezia ed organizzata da Venice Lagoon Plastic Free congiuntamente al CNR ISMAR, coordinatore del progetto Europeo marGnet, con il supporto dell’Associazione Veneziana Albergatori AVA e col contributo e partecipazione di VERITAS ha contato sulla presenza di numerose associazioni locali e nazionali e realtà economiche sensibili allo sviluppo sostenibile del territorio veneziano.
Il seminario, si è aperto con i saluti dell’Onorevole Alessia Rotta, Presidente della Commissione Ambientale alla Camera, che ha voluto ricordare come dei 208 miliardi di euro che l’Italia riceverà dal Recovery Fund, il 37% dovrà essere destinato alle infrastrutture per l’ambiente, al supporto alle imprese virtuose o che vogliano incrementare la sostenibilità dei loro processi produttivi e delle filiere, alla transizione ecologica con uno sguardo specifico all’economia circolare e al potenziamento delle azioni di contrasto ai cambiamenti climatici. Un messaggio iniziale di speranza che apre ai temi caldi sull’entità dei rifiuti presenti a Venezia, raccolti dagli studi condotti dal CNR ISMAR e da monitoraggi ed analisi condotte da Venice Lagoon Plastic Free in collaborazione con l’Istituto Tecnico e Tecnologico Montani di Fermo.
Ampio spazio è stato riservato alla presentazione di possibili soluzioni, che prevedono l’impego di nuove tecnologie per la mappatura e la rimozione di questi materiali e di un innovativo procedimento di pirolisi con un dispositivo portatile per la produzione di carburante marino derivante dal marine litter. CNR ISMAR, si propone di diventare un punto di riferimento europeo per la ricerca scientifica e tecnologica nell’ambito del monitoraggio, della rimozione e del riciclo della plastica sui fondali marini e in particolare nell’area della Laguna Venezia e del Nord Adriatico a sostegno di una gestione sostenibile dell’ambiente, proponendo nuove soluzioni per un’economia circolare a livello locale che possano avere una valenza globale.
La giornata di clean-up del 4 ottobre, attraverso la predisposizione di zone di intervento, punti di ritrovo e di conferimento in coordinamento e stretta collaborazione con VERITAS, ha così mobilitato in maniera decentrata un trentina di associazioni e numerosi volontari che a piedi o con e proprie imbarcazioni sono riuscite a tradurre in realtà un’esperienza ambientale condivisa in seno a comunità allargate per una cittadinanza responsabile ed inclusiva. Il materiale recuperato verrà smaltito a norma di legge da Veritas ed in parte inviato all’impianto sperimentale di pirolisi a bassa temperatura di SINTOL a Torino, per una sua raffinazione e conseguente produzione di carburante a fini sperimentali.
L’evento, ha visto la partecipazione di oltre trenta associazioni ed enti privati: Associazione Canoa Club di Mestre; Associazione Cavanisti di Mira; Associazione Dilettantistica Muranese; Associazione Veneziana Albergatori; AVPCS; Canottieri Mestre; Cantieri Biasin; Circola della Vela di Mestre; Circolo Velico Casanova Venezia; Classic Boats Venice; Comunità Islamica di Venezia e Provincia; Cooperativa Sestante di Venezia; Croce Rossa Italiana – Comitato di Venezia e Chioggia; Fare Verde; Generazione 90; Gruppo Scout AGESCI VE7; Gruppo Voga Veneta di Mestre; Gruppo volontari protezione civile di Chioggia; Jonix; Legambiente; Live Venice; Pescatori Bognolo; Plastic Free Venice Lagoon; Polo Nautico Punta San Giuliano; Poseidone; Prontopia; Row Venice; Servizi Tecnici di Venezia; Unione Sportiva Remiera Francescana; Venice Calls.